Osteoporosi


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Prevenzione primaria e secondaria
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COS'È L'OSTEOPOROSI?
L'osteoporosi è una malattia dello scheletro caratterizzata da riduzione e da alterazioni qualitative della massa ossea; si caratterizza clinicamente per le fratture (vertebrali, femorali,del polso, omerali) ad essa conseguenti.
L'osso è un tessuto che si rinnova costantemente nel corso degli anni, grazie all'attività di particolari cellule (osteoblasti) presenti nel tessuto scheletrico dedicate alla formazione di nuovo osso e di altre (osteoclasti) che provvedono alla distruzione dell'osso invecchiato.
Con l'avanzare degli anni i processi di distruzione superano quelli di formazione conducendo pertanto ad una riduzione della massa ossea; l'osso diventa così più fragile ed incapace di resistere agli sforzi cui è normalmente sottoposto,ciò che determina un notevole aumento del rischio di fratture a seguito di traumi anche di modesta entità.

CHI PUÒ ESSERE COLPITO DALL'OSTEOPOROSI?
Vi è indubbiamente una predisposizione del sesso femminile per l'osteoporosi che dipende innanzitutto dal fatto che le donne possiedono una massa ossea ridotta rispetto agli uomini e, secondariamente, dal fatto che, con l'avvento della menopausa, la carenza di ormoni sessuali (estrogeni) determina nel sesso femminile una perdita di massa ossea più precoce e maggiore rispetto agli uomini.
L'incidenza dell'osteoporosi aumenta con l'avanzare degli anni, sino ad interessare la maggior parte della popolazione al di sopra degli 80 anni. Si stima che in Italia, attualmente, circa 3,5 milioni di donne ed 1 milione di uomini siano affetti dalla malattia.

QUALI SONO I "FATTORI DI RISCHIO" CHE PREDISPONGONO ALL'OSTEOPOROSI?
L'osteoporosi (e le fratture ad essa conseguenti) ha una patogenesi multifattoriale. Alcuni dei principali fattori che, nella nostra popolazione, aumentano il rischio di andare incontro ad osteoporosi e/o frattura sono stati ben individuati:
  • Deficit di estrogeni conseguente a menopausa precoce, fisiologica o chirurgica.
  • Ipogonadismo maschile, sia esso primitivo che secondario.
  • Età avanzata.
  • Familiarità per fratture osteoporotiche.
  • Magrezza eccessiva.
  • Densità minerale ossea (BMD) ridotta.
  • Storia di lunghi periodi di immobilizzazione o di scarsa attività fisica.
  • Apporto dietetico di calcio carente.
  • Carenza di vitamina D.
  • Assunzione eccessiva di alcool.
  • Fumo di sigaretta.
  • Impiego prolungato di taluni farmaci (soprattutto cortisone e suoi derivati,ma anche eparina, ormoni tiroidei ecc.).
  • Malattie (artrite reumatoide, malattie neuromuscolari ecc.).
COME SI MANIFESTA L'OSTEOPOROSI?

La lenta e progressiva riduzione della massa ossea non viene percepita dal paziente fin quando, con il peggioramento della malattia, non sopravvenga una frattura, anche spontanea(cioè non dovuta a caduta oppure ad altro trauma).
Le tipiche fratture dovute ad osteoporosi colpiscono le vertebre, il collo del femore, il polso,l'omero.
Le fratture vertebrali possono causare dolore, ma nella maggior parte dei casi decorrono in maniera del tutto asintomatica. Esse sono la causa del maggiore incurvamento della colonnacon l'avanzare degli anni (cifosi) e della progressiva riduzione della statura.

COME SI DIAGNOSTICA L'OSTEOPOROSI?

L'iter diagnostico si basa sulla valutazione clinica, sulla valutazione strumentale (qualitativa e quantitativa) e sulla valutazione metabolica:
  • L'anamnesi e l'esame clinico servono ad individuare i fattori di rischio o svelare cause secondarie di osteoporosi, orientando verso ulteriori accertamenti diagnostici.
  • Le indagini strumentali (densitometria ossea, radiologia tradizionale) permettono di misurare in modo abbastanza accurato la densità minerale ossea (densitometria) e di rivelare fratture clinicamente asintomatiche (radiografia della colonna).
  • Le indagini di laboratorio (calcemia, fosforemia, fosfatasi alcalina ecc.), consentono una diagnosi differenziale con altre malattie che possono simuLare il quadro clinico o densitometrico dell'osteoporosi.
SI PUÒ GUARIRE DALL'OSTEOPOROSI?

L'osteoporosi è una malattia metabolica dello scheletro che tende a peggiorare con l'avanzare degli anni.
È dunque importante rivolgersi sempre al proprio medico di fiducia per prevenire, una volta diagnosticata, l'ulteriore riduzione della massa ossea.

COME PREVENIRE l'OSTEOPOROSI E LE SUE COMPLICANZE?

Alcuni suggerimenti, facilmente attuabili, possono essere di aiuto nella prevenzione primaria o secondaria della malattia:
  • Eliminare o, quanto meno, ridurre drasticamente fumo e alcool.
  • Assumere, con un'alimentazione appropriata, adeguate quantità di calcio e, ove necessario, di vitamina D.
  • Svolgere un'attività fisica costante e adeguata all'età.
  • Qualora costretti a letto, eseguire esercizi di ginnastica attiva o passiva.
  • Esporre viso e braccia ai raggi solari per circa 10 minuti al giorno durante i mesi estivi ed assumere supplementazioni di vitamina D durante i mesi invernali.
  • Misurare la densità minerale ossea per valutare, unitamente agli altri fattori, il rischio di frattura.
  • Seguire appropriate terapie farmacologiche nel caso in cui siano suggerite dal proprio medico di fiducia.
CHE TIPO DI ALIMENTAZIONE SODDISFA IL FABBISOGNO GIORNALIERO DI CALCIO E DI VITAMINA D?

Calcio:il fabbisogno giornaliero di calcio (1-1,5 grammi) può essere soddisfatto con la normale alimentazione aumentando, se necessario, il consumo di latte e suoi derivati (un litro di latte, sia intero che scremato contiene circa 1,2 grammi di calcio), pesce (specialmente pesce azzurro),broccoli, spinaci, fagioli ecc. Anche le comuni acque minerali da tavola contengono apprezzabili quantità di calcio.
Vitamina D: la vitamina D è un elemento essenziale del trattamento dell'osteoporosi ed è un fattore determinante per l'assorbimento del calcio; nella dieta, la regolare presenza di uova, fegato, pesce, può fornire le 400-800 Unità Internazionali giornaliere di vitamina D.
Nel caso in cui quest'ultimo tipo di alimentazione sia difficile da seguire, risulta più facilmente attuabile la supplementazione di questa vitamina.
Una particolare attenzione deve essere rivolta ai soggetti di età superiore ai 60 anni, che risultano essere particolarmente carenti di vitamina D. Ciò può essere ricondotto sia alla scarsa propensione ad esporsi alla luce solare (in tutte le stagioni) sia alla scarsa tendenza ad introdurre con l'alimentazione quei cibi che rappresentano l'unica fonte alimentare in grado di fornire adeguate quantità di vitamina D.

COME PREVENIRE LE FRATTURE IN SOGGETTI AFFETTI DA OSTEOPOROSI IN FASE AVANZATA?

In caso di osteoporosi grave, le ossa sono molto fragili ed un banale trauma, quale quello conseguente, per esempio, ad una semplice caduta, può facilmente provocare fratture, in particolare nei pazienti anziani. Inoltre, questi ultimi sono sovente affetti da disturbi visivi e dell'equilibrio, che di per sé aumentano il rischio di cadute con conseguente possibile frattura.
È quindi opportuno consigliare, oltre ad una terapia farmacologica di base, anche:
  • Una dieta adeguata per andare incontro alle esigenze nutrizionali ed evitare il sovrappeso.
  • L'impiego di supporti per la deambulazione (bastoni, deambulatori).
  • L'uso di calzature chiuse con suole di gomma non scivolose.
  • L'illuminazione adeguata degli ambienti.
  • L'eliminazione di tappeti, stuoini ecc.
  • L'applicazione di corrimano in bagno.
Come sempre in medicina è meglio prevenire che curare.
La diagnosi precoce è fondamentale per un'adeguata prevenzione.
È bene affidarsi sempre ai suggerimenti e alle cure del proprio medico curante.